alassio_chiesa_santambrogio

Organo

altare

S.Sebastiano

S.Rocco

S.Antonio

 

Quando nel 1521 Alassio venne circondata di mura e queste recinsero dal lato a monte la nuova parrocchia, si utilizzò lo spazio libero tra la chiesa e le mura per la costruzione dell’Oratorio dell’antica Confraternita di S. Caterina d’Alessandria d’Egitto, Vergine e Martire.
S. Caterina era grandemente venerata dai marinai, che ne invocavano la protezione e, durante le tempeste, gettavano fiduciose tra i marosi "e fügasse", con impressa l’effige della Santa, benedette e distribuite ancor oggi nel giorno della sua Festa, il 25 novembre.

 

ESTERNO

La facciata dell’oratorio è coeva a quella della chiesa parrocchiale (1896), con cui forma un tutt’uno. D’ispirazione rinascimentale, è bipartita da un cornicione in linea con quello della parrocchiale.
Nella parte superiore presenta un grande rosone che interrompe inferiormente il cornicione stesso. In alto, sopra il fastigio che reca la dedica della chiesa a S. Caterina d’Alessandria (D.O.M. IN HON. S. CATHARINAE V.M. = A Dio Ottimo Massimo, in onore di S. Caterina Vergine Martire), svetta la statua della Santa, con due angioletti seduti ai suoi piedi. Nella parte inferiore si apre l’unico portale, con semipilastri corinzi e lunettone.

 

INTERNO

Presenta il caratteristico aspetto degli oratori delle confraternite di Liguria.
Un lungo coro in legno di noce (formato, nel nostro caso, da tre ordini di banconate) è addossato alle due pareti maggiori.
Sulla controfacciata è sospesa la TRIBUNA DELLA CANTORIA, col parapetto egregiamente scolpito, bell’esempio di intaglio e doratura dell’età barocca. Nel pannello centrale è rappresentato il MISTICO SPOSALIZIO DI S. CATERINA, in quelli laterali angioletti musicanti.

Della stessa mano è la cassa dell’ORGANO, il più antico della zona, pregevole strumento costruito nella prima metà del Seicento dal celebre maestro organaro Giovanni Oltrachino da Pavia, e sapientemente restaurato nel 1985 dall’illustre organaro Bartolomeo Formentelli di Pedemonte, Verona.

Sotto la tribuna della cantoria (a destra guardando) è situato il massiccio BANCONE dove un tempo si assidevano i membri del Magnifico Governo della Confraternita. All’occorrenza diventava anche sede del tribunale per dirimere le controversie sorte tra i confratelli.

Sopra il cornicione, lungo le pareti dell'oratorio, corrono LUNETTE CON PITTURE A TEMPERA. Vi sono effigiati i grandi martiri delle prime persecuzioni. In basso, invece, sopra le panconate, entro cornici in gesso di stile Impero, sono allineati i quadri di diversi santi.

Sulla parete a sinistra dell'ingresso si trovano quelli di:

  • S. NICOLO' DA BARI
  • S. GREGORIO MAGNO
  • S. SEBASTIANO MARTIRE
  • S. AMBROGIO IN GLORIA (opera del pittore alassino Gio. Maria Brusco, vissuto nel Settecento)

Sulla parete di destra si trova, all'inizio, un quadro con tre santi, S. PIETRO D'ALCANTARA, S. LUIGI IX RE DI FRANCIA, S. ELISABETTA D'UNGHERIA; seguono i quadri di S. GEROLAMO, della VISITA DI MARIA A S.ELISABETTA (copia da Federico Barocci di Urbino, 1528-1612), di S. ROCCO e di S. BERNARDO DA CHIARAVALLE.

Sulla parete nord, di fronte all'ingresso interno da S. Ambrogio, si trova l'ALTARE DEDICATO A S. ANTONIO ABATE (compatrono della confraternita), con la maestosa STATUA IN MARMO DEL SANTO, dello scultore, pittore e architetto Taddeo Carlone da Ròvio (1543-1613). Le tre piccole statue sopra l'architrave (S. Erasmo, S. Chiara, S. Nicolò da Bari) sono di mano diversa.

Di fronte all'altare di S. Antonio Abate si apre il portale interno di comunicazione con S. Ambrogio: vedi sezione Chiesa di S. Ambrogio, Navata Laterale Sinistra, 3a campata.

Sulla parete tra l'altare di S. Antonio Abate e il presbiterio è collocato un CROCIFISSO processionale appartenente alla Confraternita di S. Caterina V.M., pregevole opera della seconda metà del Settecento.

 

PRESBITERIO

Nella parte anteriore del PRESBITERIO, sui due pilastri addossati alle pareti laterali, si trovano due sculture lignee: a sinistra quella di S. CATERINA D'ALESSANDRIA V.M., di ignoto scultore del Seicento; a destra quella della MADONNA COL BAMBINO, del primo Settecento.

In fondo al presbiterio sorge il monumentale ALTARE MAGGIORE, della seconda metà del Seicento, con quattro grandi colonne in marmo nero di Grecia. Nella grande nicchia absidale, decorata da bellissimi stucchi e con frontespizio in marmo scolpito, si ammira un bellissimo gruppo in legno policromo (cassa processionale), raffigurante il MISTICO SPOSALIZIO DI S. CATERINA, opera giovanile del celebre scultore genovese Anton Maria Maragliano (1664-1741).

Alle pareti del presbiterio campeggiano i quadri dei QUATTRO EVANGELISTI (dovuti ad autori diversi, del Seicento genovese), mentre sul catino è affrescata l'APOTEOSI DI S. CATERINA (di ignoto pittore della fine del Settecento).